
Madrinha Cristina nacque il 9 gennaio 1938 a Rio Branco, nell’Acre, è stata in vita – e continuerà a esserlo nello spirito – un simbolo di amore, fede e gioia, che ci ispira nel compimento della nostra missione.
Sposata con Manuel Gregório, fratello di Madrinha Rita, fu anche una di coloro che per primi testimoniarono la missione spirituale di Padrinho Sebastião. Dall’inizio degli anni ’60, iniziò a lavorare con lui come medium, sempre nel periodo in cui Sebastião Mota eseguiva Lavori di Mesa e servizi spiritualistici per un numero crescente di familiari e coloni nella Colônia Cinco Mil, dove in seguito fu costruita la prima chiesa. Quando Sebastião Mota entrò in contatto con il Santo Daime attraverso Mestre Raimundo Irineu Serra, Madrinha Cristina fu una delle prime ad aderire. Lo accompagnò fin dall’inizio della comunità nella Colônia Cinco Mil, nell’autentica saga del Rio do Ouro, e successivamente nella fondazione e nello sviluppo della comunità di Céu do Mapiá.
A quel tempo, gli uomini di Sebastião Mota viaggiavano a piedi per quasi cinque ore dalla strada di Porto Acre all’Alto Santo per realizzare i lavori di Concentrazione. Dopo il passaggio di Mestre Irineu, Sebastião Mota iniziò la formazione della propria chiesa e iniziò a raccogliere un popolo che non ha mai smesso di crescere.
Il legame tra le due famiglie divenne ancora più stretto quando la figlia maggiore, Silvia, sposò Alfredo Gregório, figlio di Padrinho Sebastião, che oggi, come Padrinho Alfredo, è uno dei principali eredi della missione spirituale del padre.
È stata la prima madrina a visitare le nuove chiese che all’inizio degli anni ’80 si stavano formando nel sud-est del Paese (Rio de Janeiro e Mauá). Accoglieva tutti come figli e aveva un ruolo importante nella formazione dei nuovi punti, guidando e stimolando lo studio della dottrina. La sua allegria e giovialità le hanno fatto conquistare decine di figliocci.
Con la scomparsa di Padrinho Sebastião all’inizio degli anni ’90, Madrinha Cristina divenne uno delle principali assistenti di Pad Alfredo, al quale toccò continuare la missione di espansione della dottrina.
Proprietaria di un bellissimo Hinário chiamato Il Messaggio, pieno di saggezza, Cristina fa parte del Pantheon delle Madrine della nostra Chiesa, insieme alle Madrine Rita (vedova di Padrinho Sebastião) e Julia (sorella di Madrinha Rita) e alla anch’essa defunta Madrinha Tetê, l’altra sorella di Madrinha Rita a cui Cristina si è unita.
All’interno di questa costellazione di madrine, la madrina Rita, con la sua gentilezza e semplicità, emana compassione e misericordia; la madrina Giulia è la tenace guerriera che, nonostante l’età avanzata, è imbattibile nell’energia e nella vitalità con cui si dedica alle opere spirituali. E Madrinha Cristina? Sicuramente tra le altre madrine occupava il posto della più preparata intellettualmente e dottrinalmente. Le piaceva prendere Daime all’alba per curarsi e anche per “viaggiare” nell’astrale. Tornava sempre con molte storie e conferme.
Questa donna di fibra ha sofferto molto negli ultimi anni della sua vita, a causa di un enfisema che ha ridotto il suo polmone a 1 cm di vita e di respiro. Ma nonostante ciò, respirando come un uccello, ha sopportato il suo destino con rassegnazione e dignità, lottando per la sua cura. Man mano che otteneva questa guarigione spirituale, abbandonava il suo spirito a Dio un po’ alla volta.
Anche nei momenti di agonia, aveva sempre una dolce parola di speranza per tutti. Quando gli tornava il fiato e con esso la gioia di vivere, gli piaceva parlare e ricordare i vari passaggi e le storie del suo caro Padrinho Sebastião.
Il 26 gennaio 2005 è spirato nella sua casa, circondato dai suoi cari. Il suo ultimo mormorio udibile, sentito da tutti coloro che accorsero in suo aiuto, fu: “Mio Maestro!”. Dopo una veglia di 36 ore ininterrotte di inni e preghiere, ha fatto seppellire il suo corpo nel cortile d’ingresso della nostra Chiesa Madre di Céu do Mapiá, per ricordarci ogni giorno la presenza che continuerà a godere nei nostri cuori.
Che la Vergine Madre riceva questo bel fiore nel suo giardino.