L’ayahuasca è un decotto originario delle popolazioni indigene della foresta Amazzonica, ricavato dalla lenta ebollizione di due specie vegetali, la liana Banisteriopsis Caapi (comunemente chiamata ayahuasca, che dà il nome al decotto) e la Psychotria viridis (comunemente detta chacruna), di cui si usano le foglie. L’ayahuasca è un liquido prodotto attraverso la lenta decozione della liana Banisteriopsis caapi, che contiene armina, armalina e tetraidroarmina, e le foglie dell’arbusto Psychotria viridis, che contiene DMT (Schultes & Hofmann, 1992). I suoi principali componenti chimici sono la DMT (N,N-Dimetiltriptamina), contenuta nella liana ayahuasca, e una serie di alcaloidi aramlinici: ArminaArmalina e Tetra-idro-armina, contenuti nelle foglie di cahcruna.

Banisteriopsis caapi, conosciuta anche come yagèayahuasca o capii è una pianta rampicante dagli effetti psicoattivi, appartenente alla famiglia delle Malpighiaceae, che cresce nelle regioni tropicali del Sud America.

La pianta contiene alcaloidi armalinici noti come: armina, tetraidroarmina e armalina. Questi MAO-Inibitori vengono associati a piante contenenti dimetiltriptamina.

Psychotria viridis è un arbusto della famiglia delle Rubiaceae.

È una specie nota soprattutto per il suo utilizzo nella medicina tradizionale pre-colombiana, come ingrediente per la preparazione della ayahuasca, un estratto vegetale preparato dagli sciamani dei popoli amazzonici e andini, usato principio enteogeno per i riti di visione e di comunicazione con il divino. Ha molte denominazioni locali, tra le quali chacruna o chacrona (dalla lingua quechua chaqry= mescolare). Deve le sue proprietà all’alto contenuto di alcaloidi psicoattivi, in particolare di dimetiltriptamina (DMT)

 

La DMT è inserita nella lista delle sostanze soggette a controllo internazionale delle Nazioni Unite, ma né l’ayahuasca né alcuna altra pianta contente DMT, né le altre preparazioni di piante contenenti DMT, è soggetta a controllo (JIFE, 2010, 2013). Gli alcaloidi presenti nella liana Banisteriopsis caapi non sono inoltre soggetti a controllo internazionale.

Nel 2008 l’ayahuasca è stata dichiarata Patrimonio Culturale del Perù, per il suo ancestrale uso come medicina tradizionale (Instituto Nacional de Cultura, 2008) e il suo uso a scopi religiosi è molto radicato e legale in Brasile (Labate et al., 2009). L’uso religioso dell’ayahuasca da parte di certe chiese è anche legalmente protetto e regolato in Brasile, Canada e Stati Uniti d’America, e le chiese in cui l’ayahuasca è considerato un sacramento ed è consumato a questo fine si sono espanse internazionalmente in numerosi paesi Europei, Americani e Asiatici (Labate et al., 2009; Labate & Jungaberle, 2011).

Il meccanismo di azione con cui l’ayahuasca produce i suoi effetti è molto sofisticato. Gli alcaloidi armalinici (armina, armalina e tetraidroarmina) hanno la capacità di inibire l’azione gli inibitori della monoammino-ossidasi (MAO), un enzima presente nel tratto gastrointestinale che serve a degradare le monoammine. Dato che la DMT è una monoammina, se ingerita oralmente, i MAO endogeni la deattivano, evitando che raggiunga il cervello. In qualche momento del remoto passato, i popoli indigeni del bacino dell’Amazzonia scoprirono che aggiungendo le foglie della Psychotria viridis, che contiene DMT, al decotto di Banisteriopsis caapi (che contiene alcaloidi armalinici), rendeva bioattiva la DMT. Questo è dovuto agli alcaloidi armalinici che, agendo come iMAO, bloccano i MAO presenti nel tratto gastro intestinale e in questo modo il DMT presente nelle foglie della Psychotria viridis possono raggiungere il cervello (Mckenna et al., 1984; Riba et al., 2003).

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