Tutto ciò non impedì che durante questo secolo si registrasse, assieme alla decadenza del ciclo della gomma, lo sviluppo di quella ricca manifestazione culturale, folcloristica e spirituale sulla quale si costituì il culto dell’ayahuasca/Santo Daime nel contesto dell’Amazzonia Occidentale Brasiliana. E attraverso di esso si diffuse un insegnamento spirituale basato sulla tradizione cristiana e con elementi esoterici, africani e indigeni.
La cristianizzazione dell’ayahuasca è il risultato di un lungo processo di riscatto culturale e spirituale. Ciò che differenziò la visione di Mestre Irineu dagli altri ayahuasqueiros, fu la sua fede nel credere che dentro a quella liana ci fosse qualcosa di più di un alcaloide che sviluppasse le capacità mentali o una semplice forza o un’entità divina, per buona che essa fosse. Egli la intese come una versione moderna di un cristo imbottigliato. Quel vino dell’anima era il sangue dello stesso Cristo.
Questo spirito di verità, liberato dalla bevanda, consacrato dalla divina invocazione Dai-me! ha il potere di ampliare la nostra coscienza e l’amore nel nostro cuore.
Attraverso questo Paraclito Vegetale, si realizzò una grandiosa sintesi e unione spirituale tra la dottrina dei conquistatori e il sacramento dei popoli conquistati dell’America. Per non parlare del ristabilimento dell’esperienza visionaria quale centro della rivelazione spirituale.
traduzione dal sito http://www.santodaime.org