Nel movimento religioso del Santo Daime esistono diverse modalità di rituale, o modi di entrare in comunione con la bevanda sacramentale durante una sessione spirituale. Le principali sono: concentrazione,innario, cura, e preparazione (feitio). Gli innari sono i grandi momenti di festa della nostra fratellanza.

All’interno di un ampio salone a forma di stella a sei punte, si allineano i battaglioni maschili e femminili, dei ragazzi e delle ragazze. Il sacramento enteogeno viene servito, tutti si mettono in fila in ordine di altezza e comincia il ballo al suono degli inni. Tutti cantano e ballano.

Il ritmo é accompagnato da una maracá. La perfezione del lavoro dipende in parte dall’armonia della musica, del ritmo e del canto. Il lavoro può durare fino a dodici ore, con un intervallo di un’ora e mezza. Tutti devono mantenere un atteggiamento ricettivo di fronte agli effetti della bevanda sacramentale, che generalmente compaiono circa venti minuti dopo l’ingestione. La coscienza inizia a percepire persone e oggetti come se fossero dotati di un’aura lievemente iridescente. Subito dopo, si sente una pressione, il pulsare dell’energia dentro e fuori dal corpo, che si propaga in onde concentriche come l’effetto di una pietra lanciata sulla superficie di un lago. È l’arrivo di quella che chiamiamo la Forza (Força), proprietà attiva della liana (cipó), componente maschile della bevanda cerimoniale.

Il Ballo e il ritmo delle maracá condensano sempre più energia, oltre a costituire gli induttori del trance sciamanico. É a questo punto che solitamente giunge Luce. La Luce (Luz), il principio femminile della foglia, quando si unisce alla Forza, il principio maschile della liana, genera la mirazione (miração). Soavemente essa si insedia dentro di noi e ci trasporta nel regno delle visioni. Progressivamente il livello di coscienza si erge verso piani più elevati, tanto individualmente quanto collettivamente.

Questo serbatoio comune di energia psichica espirituale viene chiamato corrente, che è ciò che, nella mirazione, sostiene il volo individuale di ognuno e alimenta la bellezza dell’insieme. Quando accade ciò, il nostro campo visivo si altera, appaiono luci, immagini, ricordi, intuizioni e visioni. L’intensità dei momenti interiori del viaggio di ognuno si esprime nella forza della corrente. Ogni battito di ciglia altera il flusso delle immagini e delle percezioni ricevute.

É come se la nostra mente fosse un diaframma e regolasse l’entrata di tutta quella Luce, e uno zoom ci approssimasse agli angoli più sconosciuti dell’universo. A seconda dello svolgersi del rituale, la corrente facilita od ostacola la mirazione, essendo possibile, in determinati momenti, un’esperienza collettiva della stessa visione, fatto che costituisce il punto culminante del lavoro.

(Tratto dalla conferenza di Alex Polari: Seriam os Deuses Alcalóides?)

traduzione dal sito http://www.santodaime.org