Pad. Alfredo inaugura la Casa de Feitio,
Céu do Juruá

La mattina del 21 agosto, alle 6, il suono delle mazze echeggiava nella foresta attorno al Seringal Adélia: cominciava il primo Feitio di Santo Daime di quella zona (Estorrões). Forno a tre bocche, come nei templi di una volta. Casa di tetto di paglia nel mezzo della Foresta con un piccolo fiume di acqua limpida che scorre molto vicino. Silenzio. Concentrazione.
Gli uomini e le donne di Ipixuna e Estorrõespartecipavano al rituale della preparazione della bevanda per la prima volta. Ed ecco il primo Daime scorrere lentamente fuori dalla pentola con il messaggio che Padrino Alfredo ha riportato nel suo ultimo inno.
Fu proprio così che avvenne. Col primo Santo Daime prodotto arrivò l’inno, racconta Alfredo. Lì in quel momento eravamo la storia.
(Vedi gli inni della “Nova Era” ricevuti da Pad. Alfredo in questo viaggio nello Juruá: 15 – Rota, durante il viaggio; 16 – História, durante il feitio).
Comunque, tutto ebbe inizio molto prima. Dopo il suo ultimo viaggio nello Juruá, in febbraio con Madrina Rita, Padrino Alfredo decise di costruire la Casa de Feitionella zona dell’Estorrões. Erano già state localizzate alcune radici di jagube in prossimità della Vila e la crescita della Dottrina esigeva l’incremento della produzione di Santo Daime, limitata al solo Cruzeiro do Sul. In luglio la Casetta era pronta.
Allestire un viaggio nello Juruá esige un serie dettagliata di elementi, e per questo motivo l’organizzazione del viaggio si concretizzò solamente il giorno 15 di agosto. C’erano Susana Cabral e Jyoti Santos da Rio de Janeiro; Glauco da San Paolo; Tiziana dall’Italia; e Padrino Alfredo, Rutilene, Roberval, Maria Brilhante, Bete Mendes e Sid da Mapiá.
Wilson, anche lui da Mapiá, responsabile per la produzione del cuoio vegetale nella regione, si unì al gruppo con un’importante missione: impiantare nelSeringal Adélia un’unità di produzione, aprendo un nuovo mercato di lavoro per gli abitanti del Rio Juruá.

E anche questo fu realizzato. Con successo. Per una settimana i seringueiros (lavoratori della gomma) locali ricevettero una formazione e produssero le prime lamine di cuoio vegetale di una qualità sorprendentemente buona, considerato il breve apprendistato. Nel futuro, il lavoro potrà essere allargato ad altri seringueiros dell’Adélia e, persino, di altri centri vicini, come nel caso del Seringal Novo Destino, vicino a Ipixuna, che, attraverso l’identificazione daimista, venne integrato nel programma di produzione di cuoio vegetale.
Il Feitio si svolse in grande armonia. La foglia proveniva dalla Colonia 5000. In quattro giorni furono realizzate otto pentole. Padrino Alfredo aprì un lavoro di San Michele, fece un lavoro di cura e provò il suo innario dal primo all’ultimo inno. All’arrivo a Cruzeiro do Sul, in cammino verso Ipixuna, ricevette il primo inno del viaggio: Rota. E più tardi, nell’Estorrões, durante il Feitio, l’altro: História.
Tredici famiglie si sono già stabilite nel Seringal Adélia. La maggior parte è impegnata nella lavorazione del cuoio vegetale. L’artigianato, principalmente di sementi, radici e paglia, comincia ad ricevere uno stimolo, dando occupazione ad altre famiglie. L’agricoltura – manioca, miglio, fagioli, etc. – è stata intensificata con l’apertura di aree residenziali negli antichi pollai. La farina é già in produzione.